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Guida ai permessi di lavoro

Anna Ventrella
21 Marzo 2024

Tutti sappiamo cos’è un permesso di lavoro, ma probabilmente non siamo a conoscenza di quante tipologie ce ne sono. In questa breve guida ti elencheremo tutti i permessi di lavoro che, volendo e dovendo, potresti chiedere alla tua azienda.

Permessi di lavoro retribuiti e non retribuiti

Le categorie dei permessi di assenza dal lavoro si possono sostanzialmente raggruppare in due tipi, a seconda dell’aspetto economico: ci sono i permessi retribuiti e quelli non retribuiti. Questa distinzione è fondamentale: nei permessi retribuiti, il dipendente continua a ricevere la propria paga anche se non è fisicamente presente al lavoro, mentre nei permessi non retribuiti, il lavoratore si assenta senza ricevere compensi dal datore di lavoro.

Generalmente, la concessione di permessi non retribuiti si verifica in contesti particolari, spesso stabiliti tramite negoziazioni dirette tra il lavoratore e il datore di lavoro, o in circostanze specifiche come quelle previste dai permessi sindacali, o in altre condizioni definite dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL).

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Tipologie di permessi di lavoro

In Italia, la legislazione sul lavoro prevede diverse tipologie di permessi che consentono ai lavoratori di assentarsi dal lavoro per motivi personali, familiari o professionali, garantendo nel contempo la tutela del posto di lavoro. Tra i principali permessi di assenza riconosciuti troviamo:

  • Permessi per motivi personali o familiari: questa categoria include permessi per eventi significativi come matrimonio, lutto, o gravi emergenze familiari. La durata e le condizioni specifiche possono variare in base al contratto collettivo applicato.
  • Permessi per malattia: garantiscono al lavoratore di assentarsi in caso di malattia o infortunio. La copertura economica di questi permessi varia in base alla durata dell’assenza e alle condizioni stabilite dal contratto di lavoro.
  • Permessi per maternità e paternità: forniscono un periodo di assenza retribuita ai genitori in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio, promuovendo il diritto alla cura e al sostegno familiare.
  • Permessi per formazione professionale: incoraggiano lo sviluppo e l’aggiornamento professionale dei lavoratori consentendo l’assenza dal lavoro per partecipare a corsi di formazione, seminari o altre attività educative legate al proprio campo professionale.

È importante sottolineare che ogni tipo di permesso ha specifiche regolamentazioni in termini di durata, condizioni di accesso e impatto sul salario. I lavoratori sono tenuti a informare il datore di lavoro e, se necessario, a fornire documentazione adeguata per giustificare l’assenza.

Una domanda comune che spesso viene posta è se il datore di lavoro può negare i permessi.

In linea generale no, un datore di lavoro non può negare un permesso per assentarsi dal lavoro, né tanto meno controllare i propri dipendenti. Ciò ovviamente è direttamente proporzionale alla correttezza del dipendente che è tenuto ad avvisare per tempo il datore di lavoro e non può certamente approfittarsi della sua disponibilità.

L’unica eccezione che conferma la regola è quella relativa ai permessi per motivi personali. Per questa categoria di permessi il dipendente non è tenuto a specificare il motivo della sua assenza e, di conseguenza, il datore di lavoro può decidere se la richiesta è compatibile con il lavoro che in quel momento la persona sta portando avanti in azienda.

Cosa può fare un dipendente se il permesso di lavoro gli viene negato?

Se un impiegato si trova di fronte al rifiuto ripetuto dei permessi retribuiti, dovrebbe inizialmente discutere con il suo superiore per comprendere le ragioni di tale decisione. Qualora la conversazione non portasse a una risoluzione favorevole, può ricorrere all’assistenza di sindacati o enti di categoria, che hanno il compito di assicurarsi che i diritti del lavoratore siano salvaguardati.

Inoltre, se le motivazioni del rifiuto non sono giustificate, l’impiegato può contattare l’ispettorato del lavoro della sua zona. Questo organismo è responsabile della verifica del rispetto delle leggi sul lavoro e può agire per assicurarsi che la situazione sia gestita in modo appropriato.

È fondamentale che il lavoratore conservi tutta la documentazione relativa alle sue richieste di permesso e alle relative risposte ricevute dal datore di lavoro. Questi documenti possono essere cruciali se si rendesse necessario procedere con azioni legali o presentare reclami formali.